Federico Barocci 1535-1612. L’incanto del colore

Federico Barocci 1535-1612. L’incanto del colore

L’incanto del colore. Una lezione per due secoli
A cura di Alessandra Giannotti, Claudio Pizzorusso
SilvanaEditoriale 2009
versione italiana dal francese a cura di Scriptum

A più di trent’anni dall’ultima mostra monografica dedicata a Federico Barocci (Bologna, 1975), una grande esposizione (11 ottobre 2009 – 10 gennaio 2010, Complesso Museale Santa Maria della Scala, Siena) ripropone al pubblico la figura di uno dei più importanti esponenti del Manierismo italiano, la cui notorietà – in Italia, Spagna, Boemia, Baviera e nelle Fiandre – ebbe una risonanza toccata forse ai soli Raffaello e Michelangelo. Accanto più immediati seguaci marchigiani, umbri e fiorentini sono documentate nel catalogo personalità quali Ludovico e Annibale Carracci, Guido Reni, Rubens, il Cerano, Giuseppe Maria Crespi, fino a Mengs e Watteau, con puntuali riferimenti anche alla scultura, nella quale l’eredità baroccesca non è stata finora mai indagata.