La favola di Amore e Psiche. Il mito nell’arte dall’antichità a Canova

La favola di Amore e Psiche. Il mito nell’arte dall’antichità a Canova

L’Erma di Bretschneider 2012
versione inglese a cura di Scriptum

Cento capolavori provenienti dai maggiori musei italiani raccontano la favola di Amore e Psiche, che come poche altre ha influenzato la produzione artistica dall’antichità fino a Canova e ai nostri giorni. La mostra di Castel Sant’Angelo è stata curata dal direttore del Museo, Maria Grazia Bernardini e, per la parte archeologica, da Marina Mattei, curatore archeologo dei Musei Capitolini. Il percorso espositivo, suddiviso in quattro sezioni, prende avvio dagli affreschi di Perin del Vaga che decorano una delle salette dell’appartamento di Paolo III e, attraverso dipinti, disegni, sculture, incisioni, arazzi e terracotte, intende illustrare i patimenti dell’anima e le prove da superare alla ricerca di Amore. Tra le opere più importanti, si possono ammirare il gruppo di Amore e Psiche degli Uffizi e quelli di Amore e Psiche e la Psiche alata dei Musei Capitolini, una serie di terracotte, vasi e avori provenienti da musei italiani e greci, due disegni di Raffaello e bottega preparatori per la Loggia di Psiche della Farnesina, Amore e Psiche di Jacopo Zucchi, il gesso di Canova proveniente dalla Gipsoteca di Possagno raffigurante il gruppo stante di Amore e Psiche e il bozzetto originale del Canova per il famoso gruppo del Bacio proveniente dal Museo Correr.